Scrittura dei bambini
Il mio interesse per la lingua dei bambini, che rientra in quello per l’acquisizione dell’italiano, deve molto alla partecipazione ad un progetto di ricerca avviato negli anni ’90 dal sistema degli IRRSAE sulle capacità di lettura e di scrittura nei bambini in uscita dalla scuola elementare.
Coniugando quanto andavo osservando sugli errori di italiano con la letteratura (molto attiva in quegli anni) sullo svantaggio linguistico e sull’evoluzione delle capacità testuali nei bambini e preadolescenti, misi a punto – all’interno di un gruppo di lavoro di cui facevano parte Franca Pinto Minerva, Alberto Sobrero, Stefano Draghi e molti valorosi insegnanti in tutta Italia – dei criteri di analisi della scrittura dei bambini che permisero di trarre alcune conclusioni di carattere generale. Esse, per molti versi, ci sembrano ancora attuali e meritevoli di attenzione. Anche in questo caso riportiamo sia i due articoli di tono più divulgativo apparsi su Italiano e Oltre, sia la più ampia versione a stampa della parte sulla scrittura del rapporto finale della ricerca.
Rosaria Solarino, “Che cosa i bambini non sanno scrivere“, Italiano e Oltre, 5/2000, 268-273.
R. Solarino, “Meglio corretti che abili“, Italiano e Oltre 5/2002, 284-291.
R. Solarino, “Le prove di scrittura” in C. Carella (a cura di) “Leggere e scrivere nella società complessa”, Junior, Bergamo, 2004, 91-121.